La mostra “Missoni, l’arte, il colore” è articolato secondo diversi registri narrativi che delineano le principali caratteristiche della genialità dei Missoni, fatta di colore, materia e forma. E al contempo emerge quanto la loro creatività sia legata a doppio filo con l’arte.
La retrospettiva inizia con la video-installazione dell’artista turco Ali Kazma che rilegge l’operato di “casa Missoni”. Entrando nel loro mondo, l’artista turco mette a fuoco l’approccio dei Missoni con tutto il ciclo produttivo aziendale.
Si passa per la sezione Le Radici che racconta le origini della personale visione cromatica di Ottavio, con le opere delle avanguardie storiche in Europa, in particolare tele di Sonia Delaunay, Kandinsky, dei futuristi Balla e Severini, ma anche Klee, Munari, Veronesi, Soldati, Rho, Fontana, Vedova, che offrirono involontariamente spunti per le forme, le linee, il ritmo, il movimento.
Si finisce con una grande installazione, progettata e allestita appositamente per la mostra e per il MA*GA da Luca Missoni e Angelo Jelmini, interamente dedicata al fascino e al glamour dei capi che hanno fatto la storia della Maison e che rappresenta un momento di sintesi nell’articolazione di uno spazio sorprendente in cui i colori della lana grezza, dei filati, dei patchwork dialogano con i capolavori della storia dell’arte contemporanea e la storia dei Missoni.